Oratorio della Beata Vergine di Loreto
Lugo
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L’Oratorio - dedicato alla Beata Vergine di Loreto - fu benedetto e inaugurato l’8 settembre 1715 dopo sei anni dalla posa della prima pietra fatta l’8 settembre 1709 da Don Marco Antonio Faggioli, Arciprete di S. Bernardino in Selva, previa autorizzazione concessa l’anno precedente da Mons. Cardinale Filippo Antonio Gualtiero, Vescovo di Imola, per “la cura spirituale della popolazione quivi residente, dedita alla pastorizia e alla pesca”. Fino alla fine dell’Ottocento la festa dell’Oratorio è stata celebrata l’8 settembre, giorno della nascita della Madonna e festa dell'inaugurazione, mentre, ad oggi, viene celebrata il giorno 10 dicembre festività della Madonna di Loreto.
Il luogo ove oggi sorge l’Oratorio faceva parte, all’epoca della sua costruzione, di un podere di proprietà di Gaspare Monti, nobile di Ferrara, in località Tre Case nei pressi dell’allora Passo del Gatto: ci troviamo sull’antica strada Lauretana che consentiva il passaggio di persone e di merci attraverso il Passo del Gatto e il Passo della Bastia. L’origine di questo oratorio risale a una immagine della B.V. di Loreto – risalente forse al XV secolo – fatta appendere ad un albero sito presso un trivio a nord-est dell’oratorio attuale da Domenico Magnani in ricordo del figlio ivi ucciso: l’immagine era oggetto della devozione della popolazione locale a tal punto che anche i più poveri contribuirono alla costruzione dell’Oratorio.
Si ha notizia, da un documento notarile del 1716 custodito presso l’archivio parrocchiale, della erezione di due cappelle laterali dedicate una a San Pietro su iniziativa di Domenico Magnani e una dedicata a S. Giuseppe su iniziativa di Don Antonio Guerrini. Nel 1726, a seguito di un lascito di Giuseppe Guerrini, zio di Don Antonio, sorse la cappellanìa laicale dedicata a S. Giuseppe: tale istituzione venne abolita a seguito della emanazione della Legge delle Guaratigie nel 1781 e ciò segnò l’inizio del progressivo decadimento dell’Oratorio essendo venuti meno i fondi per il suo sostentamento e per gli interventi di manutenzione nonostante il restauro del tetto e dell’altare avvenuto nel 1879. Anche i primi anni del Novecento furono tristi per l’Oratorio: nel 1711 Don Invernizio Tasselli dovette sostituire la Madonna originale a seguito di una grave incendio che ne bruciò la testa con quella, in cartapesta, conservata ancora oggi e, ancora, nel 1914 durante la Settimana Rossa un secondo incendio distrusse gran parte dell’Oratorio, comprese le Suppellettili Sacre. L’aspetto attuale – esempio di architettura barocca a croce greca con quattro cappelle ornate da grandi conchiglie - si deve all’ultimo importante intervento di restauro ultimato nel 1995.
Si segnala il ritrovamento nel 1957 dell’antica immagine della Madonna per cui fu costruito l’Oratorio restaurata a cura di Mons. Antonio Meluzzi direttore del Museo Diocesano e del simulacro della Madonna Bambina. Di quanto si è salvato a seguito degli incendi e dei furti, si ricordano l’ancona con nicchia contenente l’immagine della Beata Vergine (fine Seicento/primi Settecento), le carteglorie e alcune pianete di fattura settecentesca.
Fonti: Ricci M., Un monumento da salvare. La chiesa della B.V. di Loreto in Passogatto, Fatti e gente di casa nostra, Almanacco 1990 di Voltana e dintorni; Oratorio della B.V. a Passo del Gatto, 8 settembre 1715-8 settembre 1995, Restauro ed inaugurazione.