Chiesa della Beata Vergine del Carmine
Spilamberto
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II terreno su cui è costruita l'odierna Chiesa di Santa Maria del Carmine fu donato dal Marchese Guido Rangoni, anche allo scopo di destinare il nuovo edificio sacro ad accogliere le sepolture di famiglia. L'attuale costruzione è ancora quella originale, salvo l'eliminazione del portico antistante la facciata, abbattuto nel 1935 allo scopo di allargare la strada, allora di circonvallazione. Nella chiesa, che raccoglie le spoglie mortali di alcuni Rangoni-Bentivoglio, sono presenti numerose opere d'arte, fra cui ricorderemo una Adorazione dei Magi, un Sant'Antonio da Padova ed un Transito di San Giuseppe, tutti del XVIII secolo. Degni di menzione inoltre un paliotto in scagliola, opera del carpigiano Giovanni Gavignani, rappresentante San Francesco nell'atto di ricevere le stimmate; la tela del Manzini, sempre del XVIII secolo, posta sull'altar maggiore; e una via crucis di formelle ad olio su croci di legno, opera di Emilio Giusti. L'immagine originale della Madonna del Carmelo è invece stata rimossa ed è oggi conservata nella canonica di San Giovanni. La Chiesa del Carmine occupa un posto particolare nel cuore degli Spilambertesi: piccola e raccolta, nel mese di maggio è sede di uno dei rosari più seguiti e non di rado viene preferita alle parrocchiali per la celebrazione dei matrimoni. La terza domenica di luglio (il 16 di questo mese è dedicato alla Madonna del Carmine) è sede di una sagra, caratteristica per la processione serale con fiaccole." Scopo prioritario della Confraternita di San Bartolomeo Apostolo è quello di curare, gestire e promuovere, in tutte le forme, in tutti i luoghi e con tutti gli strumenti, anche formativi, il pellegrinaggio su percorsi antichi, nuovi e appositamente predisposti, che attraversano Spilamberto ed il suo territorio. La Confraternita si propone di riattivare e rinnovare la tradizionale ospitalità che nel nostro territorio affonda le sue radici nel medievale Ospitale di San Bartolomeo attraverso un progetto di ristrutturazione della Canonica annessa alla Chiesa di Santa Maria del Carmine per trasformarla in un ospitale per pellegrini.
Costruita fra il 1641 e il 1647 sopra ad una maestà a ricordo del miracolo qui compiuto dalla B.V. del Carmelo, è stata per molti anni meta di pellegrinaggi. Il suo interno custodisce tre bellissimi paliotti in scagliola, tele dei secc. XVI e XVIII, un’acquasantiera del 1578 e le spoglie mortali di alcuni Rangoni, particolarmente devoti e legati a questa chiesa in origine dotata di un bel porticato antistante l’ingresso principale e abbattuto nella prima metà del sec. XX per ampliare la strada che conduce a Vignola.