Monastero Santa Maria Maddalena e Convento Sorelle Povere di Santa Chiara
Sant'Agata Feltria
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MONASTERO:
Il complesso del Monastero di S.M. Maddalena delle Clarisse di S.Chiara in S.Agata Feltria (PU) viene istituito in quanto tale intorno al 1561 quando una frana distrugge il paese di S.Agata compreso il Monastero del Borgo delle Clarisse. Le monache trovano ospitalità in un fabbricato donato dai marchesi Fregoso. Questo è il luogo dove le sorelle ancora risiedono. L’edificio risale al 1200-1300 con annessa chiesa romanica del 1100-1200 dedicata a S.Maria Maddalena.
Secondo recenti ricerche storiche abbiamo scoperto che il braccio più antico del Monastero corrisponde al perimetro del palazzotto dei Fregoso (sec. XIII-XIV), con annessa chiesa ad unica navata (sec. XII-XIII). Alla fine del secolo XVI fu aggiunto il braccio cosiddetto nuovo.
Il Monastero consolida la propria fisionomia architettonica nel secolo XVII.
Per diversi secoli il monastero ha avuto piccoli o grandi interventi per adattare l’edificio esistente alle esigenze della vita delle sorelle che lo abitavano, fino a giungere ai giorni nostri nei quali sono stati affrontati ingenti lavori di ristrutturazione (2008-2011).
L’edificio attuale è costituito da tre zone collegate che si affacciano su un chiostro aperto sul giardino interno del monastero.
La piccola chiesa romanica è addossata ad uno di questi ed è stata riaperta per la celebrazione liturgica il 6 novembre 2010, dopo grandi interventi di risanamento e adeguamento liturgico.
CHIESA
La chiesa legata al monastero esprime la vita della fraternità di sorelle povere che la abita: qui si manifesta la vocazione di “piccolo gregge”, ecclesia radunata dal Signore in questo luogo per vivere una vita di lode in altissima povertà e santa unità, secondo il dono dello Spirito consegnato a Chiara d’Assisi.
La chiesa e l’annesso monastero non sono nati per la fraternità, ma adattati nel corso dei secoli ad una fraternità che qui si è trasferita a metà del XVI secolo.
La chiesa, ristrutturata alla fine del 1500 per adattarla alle esigenze della clausura delle monache, conserva ancora tracce dello stile romanico (rifacendo gli intonaci esterni sono state ritrovate tre finestre originarie, con il caratteristico architrave ad arco in pietra). L’interno è tutto in pietra e sono visibili tracce di antichi portali.
Nel 1951, la notte tra il 31 luglio e il 1° agosto, la chiesa ha subito un grosso incendio nel quale furono distrutti il coro e la sacrestia. Andarono perdute diverse statue, quadri antichi e paramenti sacri, ma il danno maggiore fu la distruzione di un Crocifisso della scuola di Giotto (uno dei tre della zona: uno si trova al Duomo di Rimini e uno nella chiesa di Talamello).
l 6 novembre 2010, dopo più di due anni di lavori, grazie all’aiuto e al sostegno di tante persone, la chiesa è stata recuperata.
La chiesa è nata dall’ispirazione e maestria di due straordinari architetti: Paolo e Marta Bedogni di Reggio Emilia.
È una chiesa sobria e solenne allo stesso tempo, una chiesa pensata dalla vita che in essa si vive, dalla fraternità che la abita e che lì accoglie ogni persona che chiede di incontrare Dio. La sobrietà ha voluto dare risalto agli elementi liturgici, l’altare, l’ambone, la sede, il tabernacolo.
La chiesa offre un itinerario biblico-teologico.