Istituto Figlie di Sant'Anna
Piacenza
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Sullo stradone Farnese insistevano ben nove complessi conventuali: tra questi il palazzo Dal Verme (XV- XVIII secolo), al civico 49, appartiene ora alla Congregazione delle Figlie di S. Anna. Il palazzo è una monumentale dimora costruita nel XV secolo dai nobili Bracciforti.
L’edificio che nelle forme attuali risale alla seconda metà del XVIII, risultato delle trasformazioni avviate dai conti Dal Verme, si eleva su tre piani fuori terra. Il fronte principale, in fregio allo stradone Farnese, sarebbe stato ridisegnato nel tardo Settecento
da G. Battista Ercole (1750-1811) Un’ala del palazzo è stata aggiunta su volere della fondatrice della Congregazione, Madre
Anna Rosa Gattorno. A Roma Rosa Gattorno, originaria di Genova, conobbe il sacerdote piacentino Cogrossi,
che la convinse a realizzare a Piacenza il suo progetto di fondazione di un nuovo istituto. Il 12 marzo 1866 la donna partì quindi per Piacenza con cinque compagne. La nuova Congregazione, chiamata figlie di Maria Immacolata e minime di S. Francesco, e detta popolarmente delle Dame genovesi, era aperta anche alle vedove e prevedeva solo voti temporanei; suo scopo era l'assistenza degli infermi, dei poveri, con particolare supporto alle giovani in difficoltà e sordomute. Essa prosperò in breve tempo con l'aiuto di benefattori che consentirono l'acquisto nella città di palazzo Dal Verme. L'8 dic. 1866, festa dell'Immacolata Concezione, dopo che il vescovo di Piacenza mons. Antonio Ranza ebbe approvato il regolamento, avvenne la vestizione delle prime novizie, mentre, a seguito di una visione della Gattorno, l'istituto mutava il proprio nome in quello definitivo di Figlie di S. Anna. Il 26 luglio 1867, giorno della festa della santa, si svolse la cerimonia della vestizione della fondatrice e di altre 20 novizie. All’interno del palazzo si trova un grande giardino, già orto del convento, e sono inoltre conservate opere di interessante rilevanza storico artistica, l’antica cappella delle religiose, decorata con eleganti stucchi, un piccolo e prezioso museo, lo studiolo e la camera con gli oggetti ed effetti personali appartenuti alla fondatrice, di cui ancora – tra le mura – si colgono il carisma e la personalità.