Pieve di San Bartolomeo in Paullo
Casina
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La Pieve di San Bartolomeo a Paullo, una delle più antiche della collina reggiana, è un prezioso esempio di architettura romanica, sita nel comune di Casina e risalente al IX secolo.
E' uno dei luoghi del cuore del FAI: Fondo italiano per l'ambiente.
É stata menzionata per la prima volta il 14 Ottobre 980 nel diploma emanato dall'imperatore Ottone II, in cui venivano elencati i beni della chiesa di Reggio Emilia. La Pieve ricompare nei successivi documenti ufficiali quali i diplomi imperiali di Federico I, di Enrico VI, di Federico II e negli atti dei pontefici Lucio II ed Eugenio III. Nel 1302 il nome della chiesa figura anche nell'elenco delle decime con numerose cappelle figliali, per poi riapparire con il titolo di "plebana di San Bartolomeo di Lezolo" nel 1575, nello stesso anno in cui viene stabilito di costruire il pavimento in mattone e di risistemare la travatura del tetto. La Pieve di Paullo è quindi una chiesa originariamente romanica che però ha subito diversi interventi di ristrutturazione e di rimaneggiamento nel corso dei secoli. A questo proposito un restauro massiccio, realizzato dopo il 1990, ha irrobustito la struttura dell'antica chiesa, privandola però del suo antico fascino. Tra l'altro, quando fu danneggiata dal sisma avvenuto nel dicembre del 2008, la pieve venne chiusa al culto e rimase per lungo tempo in uno stato di pericolante precarietà a causa dei suoi cedimenti strutturali. Ma recentemente è stata sottoposta ad efficaci interventi di recupero e di consolidamento statico, che hanno mirato a ripristinare l'aspetto originario di una chiesa così antica.
NOTIZIE STORICO-ARTISTICHE
Partendo dalla sua struttura esterna, la facciata possiede un profilo a capanna ed è rivolta a ponente, secondo l'orientamento liturgico. Presenta inoltre un portale architravato con un riquadro timpanato superiore che reca un'epigrafe, in cui è riportata la dedica a San Bartolomeo ed in alto, a lato, si aprono due finestrelle. Le parti più recenti delle murature, che sono costruite in sassi, si differenziano dai paramenti più antichi che sono in pietra arenaria tagliata. Il primitivo abside, affiancato dalle due absidi minori ora scomparse, ha subito una completa ricostruzione; infatti l''abside attuale è in gran parte realizzato in sasso a cui sono frammezzate delle pietre squadrate forse appartenenti al primitivo impianto. Passando alla struttura interna, quest'ultima è costituita da una pianta basilicale a tre navate divise da sei colonne rotonde in pietra tagliata su cui si impostano quattro archi a tutto sesto. Infine i capitelli delle colonne sono di carattere romanico, tagliati ai lati fino a formare quattro facce che terminano in basso a semicerchio ed uniti agli angoli dove vi è una piccola maschera a forma di testina umana appena abbozzata. Simili sono anche i mezzi capitelli dei due pilastri che fiancheggiano la porta d'ingresso mentre quelli degli altri due a fianco dell'altare maggiore appaiono romanici di tipo corinzio, con di foglie d'acanto, ricci e volute, recanti nel plinto superiore due fregi diversi.