Chiesa di Santa Maria degli Angeli e Convento dell'Osservanza
Brisighella
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Appena fuori dall’antico borgo di Brisighella, sulla strada che conduce verso Firenze, si trova la chiesa di Santa Maria degli Angeli annessa al convento dei frati minori dell’Osservanza, risalente al XVI secolo. Un luogo di fede e devozione che, sin dalla sua fondazione, datata 3 ottobre 1518, ha rappresentato un’oasi di pace, preghiera e tranquillità nel cuore della Valle del Lamone.
È suggestivo arrivare a piedi lungo il viale di tigli, oltrepassare la bella cancellata in ferro battuto, scendere la scalinata e raggiungere il portico a tre archi che custodisce l’austera porta in quercia, originale del primo ‘500, sormontata da una lunetta in terracotta nuda. Riflessa nella semplice eleganza di quest’ingresso c’è una rara armonia di colori rosati, ciottoli di fiume e materiali poveri, come il legno e l’arenaria, che narrano al visitatore della sobrietà dell’ordine di san Francesco.
Varcata la soglia, ci si trova però di fronte a qualcosa di inaspettato.
Un’unica navata con tre altari a destra e cinque cappelle a sinistra, soffitto e pavimento spogli, ma tutt’intorno statue e stucchi, bianchi e dorati, accompagnano lo sguardo verso il presbiterio di fondo.
Questa decorazione, così come il monumentale coro in stalli di noce, risale alla piena età barocca e testimonia il ruolo di grande importanza assunto dal convento dell’Osservanza nel corso del Seicento. Al centro del catino absidale è possibile ammirare la pregevole pala “Madonna col bambino in trono, fra tre angeli e quattro santi”, con lunetta recante un’immagine del Padre Eterno, realizzata nel 1520 da Marco Palmezzano, uno degli artisti più importanti del Rinascimento nelle Romagne.
Da non perdere anche la sagrestia, il refettorio, i piani superiori con biblioteca e ceramiche ma, soprattutto, il chiostro (in realtà ce ne sono due nel convento) anch’esso emblema dell’essenzialità francescana, con quattro olivi, ortensie, gerani e rose.