Pieve di Santa Maria Assunta
Serramazzoni
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Al di sopra di una ripida roccia nel borgo di Rocca Santa Maria,frazione di Serramazzoni, si erge la Pieve dedicata a Santa Maria Assunta, una delle più suggestive e più antiche della montagna modenese.
La chiesa edificata tra il VIII e il IX secolo, sorgeva in un luogo sacro dove un tempo si trovava anche un castello, denominato nel medioevo “Castel Catoniano”, insediato su una spettacolare rupe a strapiombo sul torrente Fossa.
Le sue prime tracce documentali certe risalgono al 971 e poi al 1038, quando il Vescovo di Modena lo cedette a Bonifacio III di Toscana. Sua figlia, Matilde di Canossa nel 1108 decise di ridonare la pieve al Vescovo di Modena, Dodone.
Oggi di quell'antico complesso non restano tracce del castello e rimane solamente la chiesa che è annoverata negli antichi cataloghi delle chiese modenesi come una delle maggiori plebani della zona.
Ospita una delle più antiche campane della provincia di Modena, che porta iscritto lo stemma gentilizio dei Da Savignano e l'anno 1370.
La Pieve durante il corso degli anni ha subito numerosi interventi di restauro come l'innalzamento del pavimento e la conseguente riduzione in altezza delle colonne che dividono l'interno in tre navate.
Anche se la Pieve verso la metà del XVIII secolo fu trasformata in linee barocche, le sucessive campagne di rifacimento iniziate nella prima metà del Novecento furono capaci di restituirle il suo aspetto originariamente romanico.
NOTIZIE STORICO-ARTISTICHE
La chiesa di Santa Maria Assunta è interamente costruita in pietra arenaria del luogo e provista di una muratura con conci ben squadrati.
La facciata presenta un profilo a due salienti ed è aperta da un solo portale e da una piccola bifora al centro.
Le absidiole sono molto ridotte rispetto all'abside centrale che è in vista nella sua struttura sobria, rotonda e, come da tradizione, rivolta verso oriente.
L'interno della Pieve, che appare semplice e maestoso allo stesso tempo, mostra una muratura in pietra, solida e ben costruita.
L'edificio, dalla forma basilicale, si articola in tre navate, divise da imponenti e ampi archi a tutto sesto che poggiano su quattro basse e tozze colonne monolitiche.
La caratteristica singolare di questa chiesa è costituita proprio dalle proporzioni tozze dei pilastri cilindrici che fanno apparire più alta la navata e più ampi gli archi. Inoltre queste colonne hanno conservato splendidi capitelli scolpiti che risalgono al secoloXI, diversi fra loro per forma e composizione ornamentale.
Si contano in tutto otto capitelli, i quali rappresentano un insieme scultoreo omogeneo di particolare pregio per la notevole accuratezza con cui sono stati eseguiti.
Le decorazioni sono infatti caratterizzate da intrecci vegetali, foglie di palma, nastri, volute, rosette e alri motivi di gusto arcaico.
Questi capitelli dall'intaglio vigoroso, che vengono spesso ascritti al 1140, si annoverano tra i più interessanti dell'Emilia Romagna.
Infine appaiono degni di nota anche le basi delle colonne che mostrano dei paraspigoli scolpiti: nella prima colonna a destra si distinguono motivi floreali, mentre nella seconda sono raffigurate teste di animali che rappresentano figure demoniache simbolicamente schiacciate dal peso della chiesa.