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Feste di Fede Popolare

Focheraccia di San Giuseppe

Focheraccia di San Giuseppe

La Focheraccia o Fogheraccia o Fuochi di san Giuseppe o ancora Focarina è una ricorrenza tipica del folclore romagnolo dedicata a San Giuseppe.

Ogni anno il 18 marzo (giorno del calendario dedicato al Santo), appena dopo il tramonto, gli abitanti dei quartieri delle città così come delle campagne, si danno appuntamento attorno a pire di legna precedentemente raccolta che iniziano ad accendere tagliando suggestivamente il buio della notte tra veglie improvvisate al calore della fiamma e piccole feste a base di musica e vin brulè.

Pittoresca e arcaica, la tradizione dei Fuochi di San Giuseppe è certamente precedente al culto cristiano e affonda le sue origini nei riti pagani di passaggio dall’inverno alla primavera. Solitamente infatti le pire vengono preparate proprio con la legna e i rami di risulta dalla potatura.

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Spesso sono le stesse Parrocchie che organizzano e promuovono la raccolta a cui contribuiscono tutti gli abitanti della zona. La raccolta può iniziare anche settimane prima dalla data del 18 marzo e spesso le singole Focheracce innescano divertenti competizioni tra i propri promotori con vere e proprie corse a chi si accaparra le scorte di legna migliori.

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Sagra di Pentecoste di Castel Bolognese

La Sagra di Pentecoste è una antica festa religiosa e civile che coinvolge l’intero borgo di Castel Bolognese. Ogni anno si tengono celebrazioni religiose in ringraziamento e in onore della Beata Vergine della Concezione per aver preservato il paese dalla stessa drammatica pestilenza citata anche dal Manzoni nei Promessi Sposi.

La festa della Pentecoste, a Castel Bolognese, infatti, è nota derivare proprio dal voto che fecero i castellani nel 1630 quale ringraziamento rivolto all’Immacolata Concezione venerata nella chiesa di San Francesco successivamente all’avvenuta preservazione dell’intero paese dalla peste .

Riferisce G. Emiliani nel suo “Sunto Storico di castel Bolognese”:

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“…Orbene, nell’anno 1630 infieriva nelle Romagne la peste, dalla quale peste – così testimoniano alcuni documenti – rimase completamente salvo Castel Bolognese, quantunque tutti i vicini Paesi ne fossero acerbamente colpiti. Si volle pertanto del Popolo castellano ritenere che tale preservazione fosse una speciale grazia della Madonna della Concezione – e questa opinione è tuttora viva nel popolo castellano – alla quale Madonna furono rivolte in quei giorni pubbliche preghiere. Onde perché fosse tramandata ai posteri la memoria di tale grazia speciale, fu fatta incidere una lapide, che venne poi murata in un fianco della Cappella dedicata in San Francesco alla Concezione ove vedesi tuttora, e venne fatto dipingere un quadro allusivo. Non contenti poi i Castellani di quell’epoca, delle memorie suddette, vollero aggiungervi un voto popolare, che infatti fu palesemente pronunziato nel giorno 15 giugno di quello stesso anno 1630. Consistette tale voto popolare nello stabilire, che solennemente fosse festeggiata quella statua della Concezione in ogni anno e nei tre giorni della Pentecoste. E da quell’anno e in quei tre giorni, tutto il popolo castellano, anche campagnolo proveniente nella Piazza con carri agricoli e carrioli, festeggia con lodi, canti, danze e libagioni la Festa della Pentecoste…”

Alla celebrazione prettamente religiosa ben presto si affiancò anche quella più laica e popolare trasformando la festa della Pentecoste in una vera e propria Sagra di Paese con stand enogastronomici, musica e una vera e propria fiera.

La Sagra, che si svolge ogni anno nei giorni vicini alla Pentecoste, ha il primato di non essere mai stata sospesa dall’anno della sua creazione. Questo primato è stato purtroppo tristemente interrotto nel Giugno del 2020 a causa dell’emergenza pandemica legata a COVID-19.

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Museo diocesano del Montefeltro A. Bergamaschi
Festa della Madonna del Mare

Festa della Madonna del Mare

La Festa della Madonna del Mare è una ricorrenza ancora diffusa in diverse località della Riviera, oggi è particolarmente sentita e festeggiata in diverse città e paesi della costa come per esempio Riccione che ne fa un appuntamento fisso del proprio programma di eventi estivi.

Qui nel mese di luglio, solitamente l’ultima o penultima domenica del mese, viene organizzata una suggestiva veleggiata di Barche Storiche di Romagna (le Mariegole) che con le loro vele colorate e simbologie caratteristiche accompagnano la statua della Madonna del Mare in una processione votiva molto partecipata.

La festa, che dura tutta la domenica, si svolge tra la spiaggia e il molo e si compone di un bel programma fatto di piccoli concerti, la consueta pesca della tratta (una forma antica di pesca collettiva effettuata con la rete calata in mare direttamente dalla spiaggia) e la benedizione delle ghirlande infiorate a ricordo dei caduti. Le stesse ghirlande verranno poi lanciate allargo durante la tradizionale processione in mare.

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La giornata, molto ricca di eventi, si chiude in serata solitamente con la Santa Messa officiata sulla palata del porto e quindi con l’immancabile spettacolo dei fuochi d’artificio.

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Festa di San Vicinio

Ogni 28 Agosto Sarsina festeggia il suo Santo: San Vicinio. “Suo” non solo perché patrono e primo vescovo della città, ma anche perché la sua stessa canonizzazione avvenne a Sarsina sostanzialmente a furor di popolo.

La festa è molto sentita e seguita dai devoti che giungono anche da lontano per ricevere la benedizione del Santo taumaturgo e per “accaparrarsi” almeno uno dei popolari curdlen: fettucce costituite da fili colorati di seta che vengono, per antica tradizione, benedetti e portati al collo. Sono simbolo della catena di San Vicinio e vengono conservati come protezione celeste.

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Sono anche un’antica tradizione ancora molto richiesta dai forestieri in cerca di mistici talismani e souvenir, ma anche dagli stessi Sarsinati che amano conservarli spesso nell'abitacolo dei propri automezzi. Automezzi che, per altro, alla vigilia della festa tradizionalmente sfilano davanti alla Cattedrale ricevendo la benedizione del “buon viaggio”.

Oltre alle funzioni religiose e agli appuntamenti di fede popolare, una visita al paese nei giorni di festa merita anche per la vivacità di eventi organizzati tra spettacoli, musica e ottima gastronomia.

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San Vicinio
Aceto Balsamico

Fiera di San Giovanni e Palio dell'Aceto Balsamico a Spilamberto

La Fiera di San Giovanni a Spilamberto è un appuntamento annuale molto sentito che unisce i valori della devozione religiosa con quelli più irrituali… del gusto! Si perché Spilamberto è anche la capitale dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e proprio nei giorni di festa si organizza una singolare e curiosa diffida a colpi del prezioso liquido balsamico.

La manifestazione si svolge ogni anno a cavallo del 24 giugno, festa di San Giovanni Battista e patrono del paese. In particolare la festa si sviluppa attorno ad una attesa e vivace Fiera che accoglie migliaia di visitatori interessati all’esposizione dei prodotti dell’agricoltura più tipici del territorio.

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È quindi proprio nell’ambito di questa fiera enogastronomica che i soci della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale tengono l’assemblea annuale assegnando l’illustre riconoscimento del Palio di San Giovanni al miglior Balsamico di produzione familiare.

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Festa d'la Galeina Grisa

La Festa d’la Galeina Grisa (tradotto: festa della Gallina Grigia) è una tradizione molto sentita in tutta la Val Tidone e cade all’inizio della stagione primaverile. Come tutte le ricorrenze legate alle Calendimaggio, la sua origine probabilmente è assai antica e risale certamente a tradizioni pagane come per esempio il mito della Gallina delle Uova d’Oro tipica delle leggende popolari di tutta l’Europa e Asia.

È un rituale legato alla rinascita e al passaggio al cui centro sta l’uovo e la sua simbologia.

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A Pianello Val Tidone, per esempio, la sera del 30 Aprile si trasforma in un evento davvero pittoresco: i ragazzi del contado, infatti, si riuniscono in gruppi e iniziano a battere caseggiati e campagne intonando davanti agli usci di casa e alle finestre stornelli della tradizione popolare e la classica “maggiolata” propiziatoria. Durante questo giro le padrone di casa coinvolte hanno due possibilità: o uscire e regalare un uovo alla compagnia dei cantori o rifiutarsi tenendo l’uscio ben chiuso, ma incappando nel malaugurio dei cantori che intonano una specifica strofa prevista dalla “maggiolata” invocando disgrazie per gallina e pulcini!

Ma niente paura, è difficile che le uova non vengano regalate e così, solitamente, le compagnie che per tutta la notte hanno cantato e suonato i loro stornelli se ne tornano a casa con un lauto bottino preparandosi conviviali piatti tipici a base d’uovo tra i quali spicca la piacentina burtleina, gustosissima variante salata della crêpe.

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galeina grisa Rocca Dolgisio Pianello Val Tidone
San Cassiano imola

Dies Natalis di San Cassiano

La festa del dies natalis di san Cassiano, cioè della sua nascita a Cristo tramite il martirio, risulta fissata al 13 agosto sino dal medioevo.

Dopo la solennità del 13 agosto la più antica ricorrenza liturgica collegata al culto di san Cassiano era la dedicazione della cattedrale, celebrata il 24 ottobre. Le sue origini risalivano al 24 ottobre 1271, quando il vescovo Sinibaldo tenne un sermone nella cattedrale dopo la sua solenne consacrazione, al termine di lavori pluridecennali. La pergamena contenente il sermone, che era andata perduta, fu ritrovata dal canonico Antonio Maria Manzoni nel 1704. Da allora la festa cominciò ad essere celebrata ad Imola il giorno 24 ottobre, come avviene ancora oggi.

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La festa della traslazione del corpo di san Cassiano ebbe origine dalla ricognizione delle reliquie del santo sopra ricordata, compiuta nella primavera 1704, e dalla loro reposizione nell’urna marmorea appositamente commissionata, dietro l’altare del santo nella cripta della cattedrale, avvenuta il 1° ottobre di quell’anno. In quell’occasione fu commissionato al pittore Giuseppe Bartolini uno stendardo raffigurante il santo in atto di benedire la città, che venne trasportato nella processione del giorno precedente e poi deposto sull’urna marmorea della cripta. Dal 1979, dopo le modifiche del proprio della Chiesa imolese approvate dal vescovo Dardani, la festa viene celebrata il 3 ottobre.

Alle feste ed all’altare di San Cassiano erano collegate numerose indulgenze, concesse dai pontefici. Con breve spedito il 1° febbraio 1577 papa Gregorio XIII aveva dichiarato privilegiato quotidiano per i defunti l’altare di San Cassiano nella cripta; quindi le messe in loro memoria celebrate ogni giorno presso quell’altare ottenevano ai defunti suffragati l’indulgenza plenaria.

Dal 1584, per concessione dello stesso pontefice, i fedeli che visitavano le tombe dei santi Cassiano, Pietro Crisologo, Maurelio, Proietto e Donato nei giorni festivi di ciascuno ottenevano l’indulgenza plenaria per i loro peccati. Il testo della bolla papale venne dipinto sul pilastro della cappella della Madonna delle Laudi, dove si conservavano le reliquie dei santi patroni.

Nel 1606 papa Paolo V estese questo privilegio anche alla chiesa di Croce Coperta, per il giorno 13 agosto. Il 28 marzo 1782 papa Pio VI, in visita ad Imola, concesse l’indulgenza plenaria ai fedeli che visitavano la chiesa di San Cassiano in quel giorno, ed anche in futuro per la festa della dedicazione della cattedrale, il 24 ottobre.

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Sagra della Giarèda – Via Matildica del Volto Santo

La Sagra della Giareda, legata al santuario mariano della città di Reggio Emilia denominato "Basilica della Beata Vergine della Ghiara" affonda le proprie radici in un passato lontano nel periodo compreso tra il '600 e il 1861, in essa sono racchiusi 4 secoli di storia, di fede e di cultura.  Il 6 maggio 1861 una rovinosa nevicata distrusse gli impianti e la sagra fu sospesa sino al 1980, anno in cui la tradizione si rinnova nell'area circostante la Basilica della Beata Vergine della Ghiara ospitando importanti iniziative religiose, commerciali, artistiche e culturali. Patrocinata da Amministrazione Comunale di Reggio Emilia, Circoscrizione Centro storico; Provincia di Reggio Emilia; Fabbriceria Laica della Ghiara; Comunità dei Servi di Maria.  

Reggio Emilia - Tempio dedicato alla Beata Vergine della Ghiara.

Corso Garibaldi, 44 - 42121 Reggio nell'Emilia- 0522 439707

Fonte: Via Matildica Volto Santo – Comune di Reggio nell’Emilia

Giareda
infiorata

"Infiorata" Abbazia cistercense di Chiaravalle della Colomba (Alseno) – Via Francigena

Nel periodo tra maggio e giugno, per la festa del Corpus Domini si può ammirare nell’abbazia cistercense di Chiaravalle della Colomba lo stupendo tappeto fiorito collocato lungo le navata della abbazia, meglio noto come «infiorata», predisposto dai monaci con l’aiuto dei fedeli del luogo, composto con fiori, foglie e quadri che seguono, ogni anno un tema religioso diverso. Solitamente il tappeto è visitabile per le due settimane seguenti al Corpus Domini e a corredo vengono organizzati vari eventi come mostre, concerti e convegni

Si perpetua cosi una tradizione quasi millenaria fatta propria dai monaci cistercensi che hanno inteso solennizzare la festività del Corpus Domini, estesa alla Chiesa universale da papa Urbano IV, nel 1264, per intercessione di santa Giuliana da Liegi, anch’ella monaca cistercense, con l’istituzione della tradizionale processione, preceduta dallo spargimento di petali di fiori (la cosiddetta «Infiorata»).

Diocesi di Piacenza – Bobbio Via S. Bernardo, 35 Chiaravalle della Colomba, Alseno(PC) Tel. 0523 - 940132

https://www.chiaravalledellacolomba.it/index.php

Fonte: Abbazia di Chiaravalle della Colomba - AEVF