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Monasteri Aperti Edizione 2021

Autunno 2021 “Monasteri Aperti” in Emilia-Romagna:
tra fine settembre e ottobre 2 weekend alla scoperta di 55 luoghi e cammini sacri

 

Visitare preziosi tesori custoditi dentro antichi monasteri, vedere antiche pievi e conventi sotterranei, assaggiare i liquori fatti dai monaci con antiche ricette, degustare piatti medievali, imparare a costruire una bisaccia come quella dei pellegrini, sperimentare la scrittura amanuense e l’arte della spezieria monastica. E ancora visite guidate in notturna, approfondimenti con esperti e docenti di storia dell'arte, esperienze e incontri con frati, monaci e suore di clausura.

 

 Sabato 25 e domenica 26 settembre e sabato 2 e domenica 3 ottobre 2021 in tutta l’Emilia-Romagna si è potuto vivere un’intima esperienza tra bellezza e spiritualità con la terza edizione di “Monasteri Aperti”, iniziativa nei luoghi di fede che apriranno le porte al pubblico, solo per questa occasione. Da Modena a Reggio Emilia, dal Piacenza al territorio di Ravenna, dal ferrarese ai borghi in provincia di Rimini, dai suggestivi comuni del bolognese fino a Modigliana in provincia di Forlì-Cesena, sono stati ben 42 i luoghi di culto, gratuiti e a pagamento, che hanno aderito all’iniziativa, e 13 i Cammini spirituali coinvolti. Dalla sua prima edizione questa manifestazione ha subito incontrato grande interesse, forte di un mix unico tra natura incontaminata e luoghi di grande suggestione e millenaria storia, atmosfere rarefatte fatte di silenzio e pace, esperienze uniche ed emozionanti. Il percorso, iniziato anni fa assieme alla Conferenza Episcopale della Regione Emilia-Romagna per sviluppare il Progetto Cammini e Vie per Pellegrini, prosegue con l’invito alla scoperta, all’insegna del più puro turismo slow, dei millenari luoghi di culto della Regione. Che nel 2021, per la prima volta, si è sviluppato su due fine settimana, per dare ad ancora più persone l’opportunità di un weekend lontano da folla, smartphone e stress.

 

Ecco alcune delle esperienze proposte.

Aprono le porte 42 luoghi di culto, tra monasteri, chiese, pievi, abbazie

Piacenza punta sulla magnifica Chiesa di San Sisto che ha custodito fino al 31 ottobre il celebre dipinto di Raffaello: “La Madonna Sistina”. In questa occasione viene aperto l’ex Monastero Benedettino di San Sisto, per svelare al pubblico alcuni luoghi oggi non accessibili, come il meraviglioso Appartamento dell’Abate, la sagrestia monumentale e il grande chiostro progettato dall’architetto Alessio Tramello. Sempre nel piacentino, a Bobbio, apre al pubblico l’Ex Monastero di San Colombano ha proposto due pacchetti: “Un giorno in monastero” e “Passaggi di tempo”, un modo per conoscere il mondo dei monaci, le loro attività quotidiane, tra concerti, aperitivi a base di ricette medievali, laboratori sull’arte amanuense.

 

Sono stati nove invece i luoghi da visitare nel parmense: le Pievi di Bardone a Terenzo e di Santa Maria Assunta a Fornovo di Taro, tra le più antiche della diocesi, hanno proposto una camminata lungo la Via Francigena con guida e la possibilità di acquistare un pacchetto di due giorni dedicato. Il Monastero La Badia e la Chiesa di Santa Maria della Neve di Langhirano e di Torrechiara hanno organizzato, invece, visite guidate e i “pranzi del Pellegrino” nel refettorio. Originali i laboratori per i bambini, che hanno potuto in quei giorni costruire la propria bisaccia del Pellegrino. Parma ha aperto le porte del Monastero di San Giovanni Evangelista e della Chiesa di San Francesco al Prato, quest’ultima gioiello della città, luogo di culto cattolico sconsacrato tra i più insigni monumenti dell'arte gotico-francescana dell'Emilia. Nella vicina Fidenza è stato possibile visitare la Cattedrale di San Donnino e il Museo diocesano di arte sacra, mentre a Lesignano dei Bagni ha aperto l’Abbazia di San Basilide o Badia Cavana. Infine a Lagrimone lungo il Cammino di Pellegrinaggio Via di Linari, nel cuore dell'Appennino parmense in una zona speciale denominata Valle dei Cavalieri, si è potuto raggiungere e visitare il Monastero di Santa Chiara.

 

A Modena ha aperto l'Abbazia dei Padri Benedettini di San Pietro, sorta oltre un millennio fa, che costituisce uno dei complessi più importanti del territorio. Diverse le proposte per i due weekend: dalla conferenza sugli aspetti più importanti della storia della spezieria monastica, ai laboratori di lettura, alla scoperta dei codici miniati; dal concerto con i suoni dello straordinario organo cinquecentesco della chiesa abbaziale, alla degustazione di liquori e biscotti prodotti dagli stessi monaci.

Sempre nel modenese è stato possibile visitare la Pieve di Trebbio a Guiglia, a Pavullo la Chiesa di Sant’Apollinare, mentre a Nonantola il pubblico è stato accolto nella splendida Abbazia di San Silvestro e nell’annesso Museo Diocesano, riaperti al pubblico dopo il restauro post terremoto.

 

Anche Reggio Emilia si apre le porte di due antiche Abbazie: della Santissima Trinità di Campagnola Emilia e l’Abbazia di Marola a Carpineti. Quest’ultima ha organizzato un percorso tra i castagneti matildici e la visita alla grande Abbazia con il suo monastero benedettino, oltre che alla Chiesa abbaziale che venne costruita nell’ultimo decennio dell’XI secolo per volere della Contessa Matilde di Canossa sulla “via matildica”. In città è stato possibile visitare il Palazzo Vescovile con un percorso attraverso il cuore della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla che tocca il Palazzo dei Canonici ed Episcopio e le bellezze nascoste della Cattedrale e del museo diocesano.

 

Diversi i pacchetti organizzati dal Complesso Conventuale San Martino Maggiore di Bologna, con originali proposte che vanno dai pellegrinaggi, anche per bambini, alle lezioni di teologia e ai concerti di musica sacra

Il territorio bolognese ha aperto poi i suoi Santuari: a Pianoro è stato possibile visitare il Santuario della Madonna delle Formiche, a Monghidoro il Santuario della Beata Vergine di Lourdes e Santuario della Madonna dei Boschi e a Castiglione dei Pepoli il Santuario di Boccadirio, dove oltre alla visita guidata è stato possibile partecipare al pellegrinaggio dei monaci.  Da vedere inoltre l’Abazia di Santa Maria Assunta a Monteveglio.

 

Sono i Pellegrini i protagonisti dei laboratori organizzati dal Museo Civico e dal Museo delle Valli di Argenta in provincia di Ferrara). Il territorio ha partecipato a “Monasteri Aperti” con diverse iniziative, come quella organizzata al Santuario della Celletta, dove si è potuto assistere alla conferenza “Peregrinationes maiores” sulle mete di pellegrinaggio più significative d’Italia.

Sempre ad Argenta è stato possibile entrare nell’Ex Convento dei Cappuccini e visitare gli spazi della Pieve di San Giorgio sorta nel 569 sulla riva destra del Reno, una delle Chiese più antiche dell’Emilia-Romagna.

Infine a Comacchio ha offerto la visita del Santuario di Santa Maria in Aula Regia che è una delle costruzioni più antiche di Comacchio.

 

A Modigliana in provincia di Forlì-Cesena l’apertura dei Monasteri combacia con i 150 anni delle Suore Francescane della Sacra Famiglia di Modigliana. Si è potuto visitare l'Istituto Lega, il Museo e le stanze della memoria e l'Appartamento storico dei Vescovi ed il Mu.Ve, Museo di Arte Moderna del Vescovado di Modigliana.

 

Appena fuori dall’antico borgo di Brisighella (Ra), sulla strada che conduce verso Firenze, si trova la chiesa di Santa Maria degli Angeli, annessa al convento dei frati minori dell’Osservanza e risalente al XVI secolo, che ha proposto un pacchetto di due giorni con visita alla Chiesa, al Convento, racconti sulle tradizioni monastiche, esibizioni di ricamo e proposte culinarie con cibo medievale.

 “Monasteri Aperti” prosegue a Solarolo, sempre nel ravennate, dove è ubicato il settecentesco Santuario della Beata Vergine della Salute, e a Voltana di Lugo, che apre le porte della Chiesa di San Giuseppe, del Santuario della Beata Vergine dell’Arginino, mentre a Passogatto di Lugo c’è l’Oratorio della Beata Vergine di Loreto.

 

Proseguendo verso il mare si incontrano gli splendidi borghi del riminese anch’essi costellati di Santuari, Monasteri e Chiese. Tra bellezza e spiritualità il Monastero delle Sante Caterina e Barbara a Santarcangelo di Romagna ha previsto una visita nella Chiesa e nel Convento delle Sante Caterina e Barbara, un itinerario conoscitivo di grande interesse condotto alla presenza delle monache. Saranno loro ad offrire una vera e propria visita esperienziale della Chiesa, del coro del Monastero, un tempo di clausura, per finire nella grotta circolare che si sviluppa sotto il Monastero, considerata una delle più suggestive della Santarcangelo sotterranea. A Pennabili apre il Monastero fondato nel 1517 sulle rocce della Rupe del paese dove tutt'ora risiedono le Monache Agostiniane. A Verucchio la pace si trova tra la Chiesa di Santa Croce e il Convento Francescano. Quest’ultimo è la prima tappa del “Cammino di San Francesco: Rimini - La Verna” con il suo cipresso secolare piantato dal Santo stesso. Sullo stesso cammino si trova poi San Leo, magnifico borgo dove si può ammirare la Chiesa di Sant’Antonio Abate e il Convento di Sant’Igne, luoghi normalmente non accessibili, testimoni e custodi di una storia antica.

Anche Rimini apre i suoi luoghi sacri; è stato possibile visitare la Chiesa di San Bernardino e il Convento delle Clarisse, con l'antica sagrestia e il Crocifisso settecentesco di Innocenzo da Petralia, accompagnati nella visita guidata dalle stesse monache di clausura.

 

Sono 13 le vie di pellegrinaggio e gli antichi cammini che si intersecano con le iniziative di “Monasteri Aperti”, creando così una rete di percorsi tematici che ripercorrono i passi di santi e pellegrini, alla scoperta di luoghi naturali di fede millenaria e di bellezze artistiche e naturalistiche. Hanno partecipato all’evento: il Cammino di San Francesco da Rimini a la Verna, la Via Romea germanica, la Viae Misericordiae, il Cammino di Sant’Antonio, la Via degli Dei, la Piccola Cassia, Via Mater Dei, Via Romea Strata, Via Romea Nonantolana, Via Romea Germanica Imperiale, Via Matildica, Via Francigena e Via di Linari.