Chiesa di S. Apollinare
Pavullo nel Frignano
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Lungo la moderna strada Pavullo-Vignola, isolata e lontana dai centri abitati così come era la regola della posizione delle pievi medievali, si incontra la pieve di Coscogno. La dedicazione al vescovo ravennate S. Apollinare testimonia l’antichità della sua primitiva costruzione, che potrebbe risalire all’epoca bizantina; del resto la località è citata nei più antichi documenti frignanesi altomedievali.
Presso di essa soggiornò nel 1104 la contessa Matilde di Canossa che, alla presenza di alti dignitari ecclesiastici, firmò un atto di donazione al monastero di S. Benedetto di Polirone nel mantovano.
L’aspetto attuale esterno ed interno è il frutto di pesanti ristrutturazioni, in particolare quella subita nel 1648, quando alla primitiva facciata a capanna furono aggiunte le due ali laterali, fu aperta la tri-fora sopra il portale e nella lunetta fu dipinta l’immagine di Sant’Apollinare, ora cancellata. L’elemento più pregevole della facciata è il portale; il bassorilievo in essa scolpito, riscoperto nel 1920 sotto l’intonacatura, porta un motivo iconografico che, in forme diverse, richiama la simbologia dei fregi dell’abside di Monteobizzo e cioè la lotta tra bene e male, che si risolve con la vittoria di Cristo sul male e sulla morte (si noti che le due chiese che sono punto di partenza e di arrivo della escursione sono collegate da questa simbologia). Nella lunetta di Coscogno compaiono due capri e due mostri raffiguranti il male e al centro una palma, chiaro richiamo nella simbologia medievale all’azione salvifica di Cristo. All’interno si conserva il quadro della Madonna del Rosario, opera della pittrice bolognese Elisabetta Sirani (1638-1665).