La Cattedrale di San Cassiano di Imola
Il Locum repositionis delle Reliquie
Cuore del culto tributato a san Cassiano erano le sue reliquie, al centro della cripta sotterranea della cattedrale di San Cassiano di Imola, sotto l’altare a lui dedicato, posto al di sotto dell’altare maggiore, in una sorta di baricentro agiografico del luogo sacro. Postevi nel 1216 dal vescovo Mainardino degli Aldighieri, onorate nuovamente dal vescovo Sinibaldo nel 1271 con la solenne riconsacrazione dell’altare, vi erano rimaste ininterrottamente custodite per oltre quattro secoli.
La reliquia del braccio di san Cassiano, racchiusa nel prezioso reliquiario trecentesco, era invece posta insieme a quelle di altri santi dapprima in un apposito armadio della sacrestia della cattedrale, e dalla Pentecoste 1604 presso l’altare della Vergine Maria detta de Laudibus, nella parte a piano terra della chiesa, protette da una grata di ferro. Risale invece probabilmente al 1611 l’immissione di reliquie nel basamento di una statuetta argentea raffigurante il santo in abiti vescovili, donata nel giugno di quell’anno alla cattedrale dal vescovo Giovanni Garsia Millini.
Fu il 1 ottobre 1704, in seguito alla ricognizione delle reliquie (compiuta nell’aprile 1704 per ordine di monsignor Giuseppe Guerra, vicario generale del vescovo diocesano Filippo Antonio Gualtieri) che le reliquie, racchiuse in un’urna di piombo, furono solennemente deposte nell’arca marmorea che ancora oggi è possibile osservare nella cripta, opera dell’artista bolognese Giuseppe Mazza, unitamente ad una targa plumbea e ad una pergamena, racchiusa in un tubo di piombo, recanti memorie dell’evento. Lo stesso giorno Guerra fece dono di sei minuscole particelle delle ossa di san Cassiano, rivenute tra i frammenti ligneii della cassetta, al conte Ciro Tozzoni, che aveva appoggiato entusiasticamente le iniziative di culto al santo patrono della città avvenute dopo la ricognizione delle reliquie.
Il nuovo altare di San Cassiano della cripta venne consacrato dal cardinale vescovo Filippo Antonio Gualtieri il 28 ottobre 1707, tramite l’inserimento nella sua parte posteriore di una cassetta di legno, contenente le reliquie di vari santi, tra cui alcune particole di quelle di San Donato. Il 25 giugno 1765, durante i lavori di ristrutturazione della cattedrale compiuti da Cosimo Morelli su incarico del cardinale vescovo Bandi, la mensa dell’altare venne nuovamente demolita, e le reliquie collocatevi nel 1707 furono temporaneamente rimosse. Il giorno successivo venne abbassata a terra l’arca contenente le reliquie di san Cassiano, e venne rimossa dalla sua base l’antica urna di marmo, dove erano state rinvenute le medesime reliquie durante la ricognizione del 1704. Il 31 dicembre 1770 l’arca venne collocata nuovamente al suo posto, e sotto di essa venne riposta l’antica urna di marmo.
Solo il 13 maggio 2003 è avvenuta una nuova ricognizione, cui si è aggiunto un esame scientifico delle reliquie, entrambi decretati l’8 maggio 2003 dal vescovo diocesano Tommaso Ghirelli.
Approfondimento a cura di Mons. Giovanni Mosciatti